Convegno
di Trento
Relazione di Natale Rauty
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Un archivio informatico dei toponimi pistoiesi tratti dalle
carte del Diplomatico dei secoli VIII-XII
Da quando, su invito e
sollecitazione del prof. Mastrelli, la ultracentenaria Società pistoiese di
storia patria ha cominciato ad interessarsi di toponomastica, ha ritenuto
opportuno integrare i dati raccolti sul campo con quelli forniti dalla
documentazione antica, al fine di approfondire, attraverso il confronto
diacronico dei toponimi, l'evoluzione, l'immagine, la storia stessa di un
territorio.
Sulla base di questo
orientamento, in occasione di un convegno su Toponomastica e topografia storica, tenuto a Pistoia nel 1988,
proposi per la prima volta un sistema di schedatura informatica dei toponimi
del comitatus Pistoriensis anteriore
all'età comunale. La proposta fu poi ripresa dall'Associazione per le Società
storiche toscane, che pubblicò nel 1990 la Proposta
metodologica per una ricerca di toponomastica e topografia storica. Il
primo campione di archivio informatico, che aveva lo scopo di consentire una
rapida ed articolata ricerca d'informazioni attraverso i dati forniti dalle
pergamene dei fondi pistoiesi, fu utilizzato per aggiungere un'appendice
storica al volume di Toponomastica della
valle della Bure (uscito nel 1999) consentendo un utile confronto tra i
toponimi medievali e quelli raccolti sul campo. Con i referti dello stesso
archivio fu possibile anche ricostruire una cartografia storica della
distribuzione delle cultura delle vite nel territorio pistoiese dal secolo VIII
al secolo XI, come vedremo meglio in seguito.
In occasione di questo
convegno, l'archivio informatico è stato revisionato ed integrato con
l'inserimento di altri dati estratti da fondi archivistici ancora non
utilizzati. In particolare è stato effettuato lo spoglio di tutte le pergamene
disponibili nel Diplomatico pistoiese
fino a tutto il secolo XI, relative cioè all'età precomunale, utilizzando le
edizioni disponibili, ma completando anche l'indagine diretta per i fondi
archivistici ancora inediti (San
Bartolomeo, Città di Pistoia, Olivetani, Abbazia di Fontana Taona). Per il
XII secolo, invece, sono stati utilizzati sono solo i documenti editi dei due
fondi più importanti: Capitolo della
cattedrale e Vescovado. Così,
mentre per l'alto Medioevo e l'età precomunale, fino all'anno 1100, l'archivio
è completo, per il secolo XII comprende all'incirca il 50 per cento dei dati
disponibili.
Per l'archiviazione dei dati
fu utilizzato, nel 1988, un vecchio programma Lotus, trasferito poi in Microsoft
Excel, che presenta il vantaggio di organizzare tutti gli elementi raccolti
in un sistema tabellare, facilmente controllabile e con la possibilità di
ordinamento secondo i più diversi criteri (alfabetico, cronologico, tipologico
etc.). Se particolari esigenze lo richiedessero, sarebbe possibile trasferire
l'archivio in un normale Data base,
adatto ad un sistema di archiviazione a schede piuttosto che a tabella.
Passo ora a precisare
rapidamente i criteri seguiti per l'inserimento dei dati nelle dieci colonne
della tabella.
Colonna 1: data del
documento
Colonna 2: fonte
archivistica per i toponimi antichi, carta topografica per i toponimi attuali
Colonna 3: tradizione del
documento esaminato: originale (A), copia autentica (B), copia semplice (C),
falso (F)
Colonna 4: coordinate
geografiche del toponimo attuale con riferimento al quadrato chilometrico delle
tavolette dell'IGM (individuato, come d'uso, da un numero di 4 cifre)
Colonna 5: il toponimo nella
forma registrata dal documento medievale (toponimo 1), con eventuale riduzione
alla forma nominativa
Colonna 6: è inserito un
codice (da 10 a 60) relativo ai toponimi riportati nella colonna successiva con
carattere neretto, che sarà in seguito meglio specificato
Colonna 7: forma attuale del
toponimo, se nota; oppure forma più frequente o più corretta per i toponimi
scomparsi; i toponimi usati come riferimento, con le indicazioni topografiche,
sono segnati con carattere neretto
Colonna 8: la qualifica o
'indicatore geografico del toponimo, quale risulta dal documento (casa, chiesa,
pieve, castello, corso d'acqua)
Colonna 9: Il contesto del
documento entro il quale il toponimo è riportato
Colonna 10: I riferimenti
alle zone entro le quali sono stati indivuati i toponimi contrassegnati dal
codice 50
In realtà secondo il
programma operativo la ricerca dovrebbe essere suddivisa in periodi
cronologicamente distinti, il primo riferito all'età altomedievale e
precomunale, dal secolo VIII fino a tutto l'XI secolo, il secondo all'età
comunale, individuata per buona parte del territorio toscano dagli inizi del
secolo XII, fino al 1427, anno della redazione del grande Catasto fiorentino, fonte di capitale importanza. Per i periodi
successivi la massa d'informazioni è tale che richiede un diverso metodo di
scelta e di organizzazione dei dati.
Nell'archivio che si
presenta a questo convegno sono stati archiviati 2585 referti tratti dalle
pergamene dei secoli VIII-XII, così distribuiti:
secolo
VIII referti 36
secolo
IX 35
secolo
X 175
secolo
XI 1002
———
totale
per i secoli VIII-XI 1248
secolo
XII 1337
———
in tutto 2585
I toponimi di riferimento
sono 582, tutti trascritti con carattere grassetto e contrassegnati da un
codice numerico, da 10 a 60, e precisamente:
10:
|
toponimo
presente delle tavolette dell'Istituto Geografico Militare nella stessa forma
registrata dal documento, salvo varianti fonetiche o di scrittura,
|
toponimi
174
|
20
|
toponimo
conservato nella stessa forma del documento, ma riscontrato solo in carte
topografiche a scala maggiore (1:10.000)
|
toponimi
31
|
30
|
toponimo
scomparso, ma corrispondente ad un diverso toponimo attuale (indicato con il
codice 40)
|
toponimi
57
|
40
|
toponimo
attuale corrispondente ad un diverso toponimo antico (indicato con il codice
30
|
toponimi
42
|
50
|
toponimo
scomparso, ma localizzato nella zona circostante ad altro toponimo conosciuto
(contrassegnato col codice @)
|
toponimi
177
|
60
|
toponimo
non localizzato
|
toponimi
101
|
Tra i tanti ordinamenti
possibili, si presenta qui l'archivio secondo l'ordine alfabetico del toponimo
2 (cioè del toponimo attuale), che permette una più immediata ricerca, ma è
possibile anche l'ordinamento cronologico, per fondi archivistici, per le
singole tavolette dell'IGM, per le qualifiche dei toponimi. Qualunque sia il
tipo di ordinamento è possibile estrarre una scheda che risponde a particolari
richieste d'informazioni. Se ne propongono alcuni esempi.